LINOSA
Bella,
nera di roccia lavica, staglia i profili dei suoi tre monti contro
il cielo azzurrissimo. E' un'isola di origini diverse, Linosa. E
si vede subito, i vulcani, ormai spenti, le hanno conferito un aspetto
più inquietante.
L'unico centro abitato, caratterizzato da graziose costruzioni dai
colori pastello "profilate" lungo spigoli, porte e finestre,
si raccoglie intorno al piccolo porticciolo.
Da qui si possono effettuare escursioni a piedi, alla conquista
delle "vette", o in barca. e' un'isola tranquilla i cui
pochi abitanti, un tempo dediti all'allevamento di bovini, oggi
vivono di turismo. La punta culminante è Monte Vulcano (186
m), come dice il nome un vulcano ormai spento. L'interno dell'isola,
prevalentemente desertico, presenta ancora qualche coltura (nella
cosiddetta Fossa del Cappellano, zona particolarmente ben riparata
dai venti).
Orlata da scogli lavici, molto frastagliati, Linosa viene considerata
un paradiso per le immersioni e per gli appassionati di seawatching
(per la fauna e la flora si veda
a Lampedusa, il paragrafo Un mondo sommerso).
La
tartaruga Caretta-Caretta
Il nome così particolare indica in realtà la tartaruga
marina tipica dei nostri mari. Tranquillo e solitario, tranne che
nei mesi riproduttivi, questo simpatico animale marino vive in acque
temperate e si spinge fino alla terraferma solo in occasione della
deposizione delle uova che avviene circa ogni due o tre anni. La
futura mamma sceglie una spiaggia sabbiosa, non disturbata da luci
e rumori. Arranca faticosamente sulla battigia (l'agilità
e la grazia che ha in mare sembrano quasi impossibili), scava con
le pinne posteriori una buca profonda (tra i 40 ed i 75 cm) e vi
depone le uova, ricoprendole poi di nuovo con la sabbia. Il suo
compito è terminato. Si volta, torna in mare e.... lascia
i nascituri al loro destino. La schiusa avviene dopo 6-8 settimane.
I piccolini sbucano e cominciano la loro corsa verso il mare, un
minaccioso e pericoloso mondo, almeno fino a che non avranno raggiunto
notevoli dimensioni. Solo pochi esemplari arriveranno all'età
adulta.
Prima della nascita infatti le uova sono facile preda di uccelli
e ... di uomini. Appena nati invece il pericolo maggiore sono i
pesci, ghiotti di così tenera carne.
Ecco perchè è importante proteggere e salvaguardare
sia i luoghi di deposizione (si azzerano o riducono i rischi fino
alla nascita) che i mari in cui si trovano. La singola persona può
seguire poche, ma fondamentali regole di comportamento civile, come
non lasciare sulla spiaggia o in mare le buste di plastica che in
acqua assumono, agli occhi dell'animale, le sembianze di una ghiotta
medusa. L'amara sorpresa può costargli la vita.
Le Pelagie sono state elette dalla tartaruga luogo di deposizione
che, a Lampedusa, la Baia dell'Isola dei Conigli con la sua grande
distesa sabbiosa. In paese è stato istituito un Centro Recupero,
Marcaggio e Tutela delle Tartarughe Marine che vede coinvolti gli
adolescenti sotto la supervisione della dottoressa Daniela Freggi.
Il numero di riferimento per segnalazioni, informazioni e per chi
vuole dare una mano è 0338 2198533 (cellulare). A Linosa,
le nere (e quindi calde) sabbie di Gaia Pozzolana di Ponente vedono
soprattutto la nascita di esemplari femminili. La determinazione
del sesso dipende infatti dalla temperatura della sabbia. Sotto
i 30° sono maschi, sopra sono femmine. Vicino alla spiaggia,
l'Associazione Hydrosphera gestisce un Centro Studi sulle Tartarughe
Marine dove è stato allestito un piccolo percorso didattico
esaurientemente illustrato dai volontari che durante l'estate si
avvicendano sull'isola. Il centro è anche provvisto di un
piccolo pronto soccorso per le tartarughe malate o portate dai pescatori
che inavvertitamente le hanno prese all'amo. I due centri (a Lampedusa
e a Linosa) fanno parte deI progetto italiano sulle tartarughe del
Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo dell'Università
La Sapienza di Roma.
La
fauna dell'isola è caratterizzata da un consistente numero
di lucertole di Malta e dalle berte, uccelli marini che nelle notti
estive fanno ascoltare il loro canto struggente, molto simile ad
un pianto. Sulla spiaggia nera di Gaia Pozzolana la tartaruga Caretta-Caretta
depone ancora le uova.
Gli amanti delle escursioni a piedi possono percorrere i sentieri
che conducono fino alla cima dei tre principali rilievi dell'isola:
Monte Rosso, il cui cratere, all'interno, è occupato da coltivazioni,
il Monte Nero e il Monte Vulcano.
Dalla cima di quest'ultimo, nelle giornate di Libeccio, si arriva
addirittura a distinguere il movimento delle auto sulle strade di
Lampedusa.
Giro
dell'isola in barca - Per fare il giro, chiedere al porto.
L'imbarcazione lascia il porto con alle spalle il Monte Nero, Monte
Bandiera ed il Monte Vulcano. Si giunge ai Fili, scogli che delimitano
una sorta di piscina naturale chiusa, dalla parte di terra, da suggestive
pareti rocciose levigate dagli agenti
atmosferici a formare sinuose onde. Il mare cangiante e qualche
ciuffo di piante di cappero completano il paesaggio. Sorpassati
i Faraglioni che delimitano la cosiddetta Piscina Naturale, raggiungibile
anche via terra, si avvista il faro. La costa in questo tratto è
particolarmente frastagliata. Verso la fine del giro si giunge in
vista di Cala Pozzolana, unica spiaggia dell'isola coronata da una
parete dai colori incredibili: dal giallo zolfo al rosso ferro.
E' qui che attraccano gli aliscafi provenienti da Lampedusa.
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