VULCANO
In
quest'isola. di 21 km quadrati, la mitologia greca situava le fucine
di Efesto, dio del fuoco e fabbro che aveva per aiutanti i Ciclopi.
Ma èil nome del dio romano, Vulcano, che è stato dato
all'isola. Ed è da qui che deriva il termine vulcanismo.
L'isola deve in effetti la sua esistenza alla fusione di quattro
vulcani di cui il più grande ed anche il più attivo
è il Vulcano della Fossa, che la domina dall'alto dei suoi
391 m. di pietra rossastra. Lo affianca il più piccolo Vulcanello
(123 m), emerso a formare una piccola e tonda penisola a nord nel
183 a.C. Alla particolare forma di attività vulcanica, caratterizzata
da lava acida e da una serie di esplosioni in cui il tappo viene
scagliato verso l'alto, seguito da grandi massi incandescenti, è
stato dato il nome di attività vulcaniana.
Sebbene
l'ultima eruzione sia avvenuta nel 1890, il vulcano non ha mai cessato
di dare prova della propria vitalità ed ancora oggi si osservano
differenti fenomeni: fumarole, getti di vapore sia sulla cresta
che sottomarini e la presenza di fanghi sulfurei dalle apprezzate
proprietà terapeutiche.
La costa, così frastagliata che in alcuni punti sembra formare
tentacoli che si immergono in mare, i colori della roccia dal rosso
al giallo ocra ed i luoghi desolati e solitari conferiscono all'isola
un aspetto di inquietante e feroce bellezza.
Porto
di Levante e Porto di Ponente - Tra il due porti si estende
il centro principale dell'isola, Porto di Levante. E' un paesino
ricco di negozietti e caratterizzato da sculture contemporanee in
pietra lavica (Efesto ed il vaso di Pandora al porto, Il riposo
di Eolo nella piazzetta principale).
Salita
al cratere - 2h ca AR. Partenza dalla fine della strada commerciale
che si diparte da Porto di Levante. Il percorso, un sentiero che
sale ad ampie svolte lungo il fianco della montagna, offre incantevoli
viste sull'arcipelago: in primo piano la penisola di Vulcanello,
di fronte Lipari con a sinistra Salina, dal caratteristico profilo
a due monti, ed in lontananza Filicudi (nei giorni particolarmente
limpidi si intravede anche Alicudi) a destra Panarea, affiancata
dai suoi isolotti, e sullo sfondo Stromboli. Circa a metà
strada si incontra un tratto in terra rossa battuta, scavata da
profondi solchi irregolari, e sembra quasi di essere sbarcati su
Marte. Più si sale e più l'odore di zolfo si fa intenso,
accompagnato da sporadiche nuvole di vapore. In
cima lo spettacolo è stupendo: la grande voragine del Cratere
della Fossa coronata, a sud, da nuvole di vapori sulfurei bollenti
che, con un sibilo che sembra provenire direttamente dal centro
della terra, scaturiscono dalla superficie spaccata, colorano la
pietra di giallo ocra e di rosso e si condensano in cristalli, fragilissimi
finch caldi. Sono le cosiddette fumarole.
Il giro del cratere (30 mm ca) permette di scoprire la parte meridionale
dell'isole e, nel punto culminante. di godere di uno dei più
bei panorami dell'arcipelago.
Le
spiagge - Due si trovano nel centro principale: le spiagge nere
(Porto di Ponente) chiamate così per il colore della sabbia
di origine vulcanica, occupano una bella baia purtroppo spesso molto
affollata, mentre la spiaggia delle Fumarole e caratteristica perchè
bagnata da acque riscaldate da bolle di vapore sulfureo che possono
raggiungere temperature molto elevate (attenzione, è facile
scottarsi).
La solitaria e poco frequentata spiaggia del Gelso si trova invece
dalla parte oppostà dell'isola ed è raggiungibile
via mare, in autobus con partenza dal porto di Levante (attenzione
agli orari estremamente ridotti) o percorrendo la Provinciale che
da Porto Levante prosegue per Vulcano Piano e poi si dirama per
il Gelso o per Capo Grillo.
Escursione
alla grotta del Cavallo ed alla piscina dl Venere - Partenza
in barca dalle spiagge nere. Si circumnaviga Vulcanello, con la
Valle dei Mostri e poi la parte più frastagliata della costa
fino a giungere a questa bella grotta che deve il nome alla presenza
(ora solo un ricordo) di cavallucci marini Sulla sinistra si apre
la piscina di Venere, vasca dalle acque poco profonde e limpidissime
dove si possono fare bagni indimenticabili (chi desidera fermarsi
qualche ora può partire con una delle prime escursioni -
che si susseguono abbastanza frequenti durante la giornata - e ritornare
con una delle ultime: chiedere al pescatore).
I
fanghi - Sono una delle peculiarità di Vulcano. Venendo
dal porto sulla destra, a ridosso di una roccia dai colori incredibili
(le sfumature vanno dal giallo al rosso), una vasca naturale accoglie
dei fanghi sulfurei noti per le loro proprietà terapeutiche.
Alcuni
consigli per una corretta fangoterapia.
Indicata per forme reumatiche, problemi di pelle grassa e acneica
e psoriasi.
Controlndlcazioni: malattie tumorali, gravidanza, febbre, infarto,
osteoporosi, disturbi gastrointestinali. diabete scompensato e ipertiroidismo.
Modalità: Immersioni brevi (mai oltre i 20 minuti), nelle
ore più fresche, seguite da una doccia calda. Non applicare
sugli occhi. In caso di contatto lavare con acqua dolce. Per ogni
eventuale disturbo, si consiglia di consultare il medico.
La
Valle del Mostri - A Vulcanello. Si consiglia di effettuare
l'escursione all'alba o al tramonto quando la penombra rende più
suggestive ed enigmatiche le forme evocate dalle rocce. E' il nome
dato ad un declivio di sabbia nera da cui emergono disseminate qua
e là, rocce vulcaniche le cui forme suggeriscono a volte
fantomatici profili di animali preistorici, mostri o fiere (tra
gli altri si riconoscono un orso in piedi sulle zampe posteriori
ed un leone accucciato).
Capo
Grillo - 10 km circa con partenza da Porto Levante. La strada
provinciale, che conduce a Vulcano Piano e da lì al capo,
offre belle viste su Lipari e sul grande cratere. Dal promontorio
si gode di una superba vlsta sull'arcipelago.
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